giovedì 15 marzo 2012

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE DI 436 E THUNDER + LIGHTNING : ANNA GIRALDO

Buonasera ragazze! Finalmente questa sera posso pubblicare un intervista molto desiderata e che mi ha fatto molto piacere realizzare.
 Sto parlando dell'intervista alla scrittrice Anna Giraldo, autrice di 436 e THUNDER + LIGHTNING, una serie che mi ha appassionato molto e che consiglio a tutte le amanti dell' urban fantasy..
Dunque bando alle chiacchiere e lasciamo la parola all'autrice...

 1) COME HAI INIZIATO E COSA TI HA ISPIRATO A SCRIVERE QUESTO ROMANZO?

Ciao Anita, il modo in cui ho iniziato è un po’ strano… 436 è la prima cosa che abbia mai scritto, o meglio, portato a termine. Prima di questo romanzo infatti c’erano solo manoscritti brevissimi, perlopiù interrotti a metà, mai cose organiche o comprensibili se non da me, che le avevo scritte.

Poi, un giorno, dopo aver letto in meno di una settimana i primi tre libri della saga di Twilight, ho capito di cosa volevo scrivere: d’amore e di esseri soprannaturali.

Qualcuno ha trovato delle analogie tra Twilight e il mio romanzo, ci sono, in effetti, alcune particolarità legate alla figura di Sean che ricordano quella di Edward, ma tante cose, invece, ho cercato di farle a modo mio, cambiando le carte in tavola e proponendo personaggi focosi e soprattutto dal sangue caldo, ma anche un’inversione dei ruoli rispetto al romance e una visione decisamente non gotica. Non so se ci sono riuscita, ma spero che il messaggio di profondo amore per la vita che ho voluto mettere in 436 sia arrivato.

2) REDLIE È UNA PROTAGONISTA D'ECCEZIONE, FORTE E COMBATTIVA, E' STATO DIFFICILE REALIZZARLA?

Redlie è la mia figlia di carta e d’inchiostro preferita e la sua nascita, nei miei pensieri, risale a tanto di quel tempo fa che mi è difficile spiegarti come il suo carattere e il suo spirito ribelle si sono formati.

Di certo c’è qualcosa di me e soprattutto del mio retaggio famigliare in lei: se ripercorro a ritroso i rami del mio albero genealogico trovo donne forti, donne che hanno fatto scelte azzardate per i loro tempi, donne che avevano voce in capitolo in famiglia… quindi Redlie, che ormai considero una di famiglia a tutti gli effetti, non poteva che nascere forte e anche un tantino maschiaccio.

Anche le altre mie protagoniste femminili sono vere e proprie guerriere: penso a Eli di Meet you on the other side, che vive e viaggia da sola e affronta onde altissime con il surf, e a Nina, di un racconto horror che sto terminando in questi giorni, una sorta di agente sensitiva che indaga in solitudine e affronta situazioni agghiaccianti senza esitazione. Tutte donne indipendenti, libere, coraggiose, determinate, come credo che sia, o dovrebbe essere, ogni donna di oggi.

3) SEAN È UN PERSONAGGIO STRAORDINARIO, BELLO E DANNATO. PARLACI UN PO’ DI LUI.

“Se deve essere un sogno, facciamo che sia perfetto”, da questo mio pensiero è nato Sean.

Costruito in maniera meno spontanea di Redlie, Sean è in primo luogo il suo alter-ego. Misterioso e oscuro, quanto Redlie è solare, solitario, nervoso, scontroso, un vero e proprio felino.

Nelle spirali del Triskell e nei versi della triade bardica che sono il filo conduttore di 436, Sean rappresenta la forza contrapposta (o complementare) alla saggezza… ma del resto non sarebbe stato da me creare un personaggio forte e risolto come potrebbe essere Superman. Così Sean si fa amare, almeno spero, per la sua fragilità che esterna in atteggiamenti di inquietudine, rabbia, aggressività… Sean è l’eroe problematico, quello che attira gli schiaffi e che solo una tipa cocciuta come Redlie riesce sopportare e domare.

Perché, diciamocelo, 436 è in primo luogo la storia di Redlie e del suo amore potente che ha attraversato i secoli per giungere fino a lei.

4) HAI REALIZZATO UN UNIVERSO RICCO DI PERSONAGGI, QUAL' È

STATO IL PIÚ DIFFICILE? QUALE AMI DI PIÚ?

Ti dico quale è stato il più facile: Honey, il dolcissimo e adorabile amico di Redlie, e voglio rivelarti per la prima volta a chi mi sono ispirata.

Devi sapere che, ormai quasi vent’anni fa, è morto improvvisamente all’età di 23 anni, un attore molto amato dalle ragazze, si chiamava River Phoenix. Io, allora, avevo vent’anni e la notizia mi lasciò molto amareggiata.

L’aspetto di Honey è il suo, in tutto e per tutto, e i suoi occhi azzurri, il viso angelico, i capelli biondi non potevano che portarmi a immaginare una personalità al limite del reale, quasi effeminata, ma con una forza enorme dettata dalla bontà d’animo. Honey che guarisce il dolore con un abbraccio assomiglia tanto a un angelo e … beh, senti cosa dicono i Red Hot Chili Peppers a proposito della morte prematura del loro amico River: “Ooh, never know. When the gods will come and take you, to a loving stream. Ooh, heart of gold, the most special things you gave me were from your loving stream” (Traduzione artigianale: Non sai mai quando gli dèi verranno a prenderti per portarti in una corrente d’amore. Oh, cuore d’oro, la cosa più speciale che mi hai dato è la tua corrente d’amore).

Spero sempre che in Honey ci sia un po’ di tutti i ragazzi che se ne vanno via prima del tempo.

Quanto all’amore che provo per i miei personaggi, ci sono molti pari merito: Redlie, Daisy, Nate, James, Sean, Honey, Tree… e anche Alessandra, che un giorno o l’altro crescerà, forse.

5) LONDRA E' UNA CITTÀ MAGNIFICA CHE HAI DESCRITTO NEI MINIMI DETTAGLI. L'HAI MAI VISITATA E COME MAI L'HAI SCELTA PER IL TUO ROMANZO?

Ho amato Londra dalla prima volta che vi ho messo piede: è un amore quasi maniacale, ma quando sono a Londra io mi sento a casa.

Era una scelta d’obbligo, quindi, qualcosa di imprescindibile soprattutto per il mio primo romanzo.

6) PERDONA LA CURIOSITÀ. PARLACI A GRANDI LINEE DEL SECONDO ROMANZO THUNDER + LIGHTNING.

Il sequel di 436, uscito da pochi giorni con Casini editore, è una storia triste e assieme piena di speranza.

Ambientato in parte a Londra e in parte in Italia, alla foce del fiume Secchia nel Po, racconta le avventure di Redlie e Sean, che hanno realizzato finalmente il loro sogno d’amore eppure si rendono conto che tutto ciò lì ha portati lontani dalla vera felicità.

Dopo aver scritto 436, ciò che più mi preoccupava era l’idea che, sì, Redlie avrebbe passato l’eternità con il suo amato… e tutto il resto?

Perché vedi, Anita, “L’amore è un sentimento vigliacco. Non si basta mai. Non puoi fermarti a un solo essere umano, se hai cominciato ad amare. Devi allargare il cerchio e comprendere gli altri perché il tuo amore vuol crescere e prosperare.”

Tra le mie letture in fatto di immortalità non c’erano (e non ci sono nemmeno adesso) molti urban fantasy … uno dei miei scrittori preferiti, Jorge Luis Borges, la definisce “terribile” e “incomprensibile”, qualcosa che porta alla noia e all’oblio, nulla a che vedere con una spensierata eterna giovinezza.

Come rendere accettabile questo fardello alla mia figlia letteraria prediletta? In Thunder + Lightning c’è un tentativo di risposta da parte mia.

7) QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO PER SCRIVERE E REALIZZARE IL LIBRO?

Per la stesura di 436 ho impiegato circa tre mesi, ai quali è seguito però un lungo periodo di revisione. La prima bozza era pronta a settembre 2008, ma ho cominciato a cercare un editore solo dopo circa un anno di continue riletture e correzioni.

8) COME TI SEI SENTITA QUANDO LA CASA EDITRICE HA PUBBLICATO 436?

Bene! È stato un sogno realizzato, uno di quelli che si esprimono guardando le stelle cadenti.

In ogni caso non sono una che esterna molto le proprie emozioni anche perché mi lascio sempre assalire da mille dubbi: Piacerà ai lettori? Magari risulterò antipatica o pallosa… Sono troppo vecchia, ho una formazione tecnica e non umanistica, mi diranno “Ma cosa ti sei messa in testa di fare?” e così via… e poi anche i sogni sono vigliacchi e non si bastano mai: non era ancora uscito 436 e già mi struggevo nella speranza di veder pubblicato Thunder + Lightning. E anche adesso che da qualche giorno c’è una copia di Thunder + Lightning sul mio comodino sto già pensando di proporre nuove cose al mio editore.

9) QUALI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI?

Uno l’ho già detto: Jorge Luis Borges. Poi ci sono Gabriel Garcia Marquez e Milan Kundera. I miei tre preferiti di tutti i tempi.

Ma ci sono tanti scrittori meravigliosi, tra i quali tanti esordienti italiani che meritano di essere letti.

Per esempio, al BUK di Modena, ho appena comprato i libri di Silvia Marchesini, Chiara Panzuti, Deborah Epifani e Chiara Guidarini e non vedo l’ora di leggerli tutti!

10) LASCIO LIBERA L'ULTIMA DOMANDA. DÌ PURE QUELLO CHE VUOI ALLE LETTRICI DEL BLOG E DELLA PAGINA.

Voglio ringraziarti, Anita, per lo spazio e l’attenzione che mi ha concesso. Sono molto felice di aver fatto due chiacchiere con te.

Dedico questa intervista e Thunder + Lightning ai creatori di mondi e a quelli che ci credono, alla fantasia, alla gioia di scrivere e al piacere di leggere. E anche un po’ ai miei gatti.

Un abbraccio a tutti i lettori del tuo bellissimo blog.

Un ringraziamento speciale ad Anna per questa magnifica intervista, che ci ha svelato retroscena e curiosità che mi hanno affascinato particolarmente del suo libro e che consiglio vivamente a tutte le lettrici.

PER CHI ANCORA NON LI CONOSCESSE ECCO I ROMANZI :

 Cosa ci fa un giaguaro in carne e ossa nel cuore di Londra? Cosa sono tutte quelle reminiscenze di un passato remoto? E le visioni sanguinose che perseguitano Redlie, diciassettenne venuta dall'Italia, ospite a Londra di zia Daisy? Perché tutti continuano a dirle che la sua luce è abbagliante? Cosa significa? Ci sono nuovi adorabili amici per Redlie. Ci sono una zia un po' squinternata ma premurosa e un padre che da sempre è lontano. C'è un gattino randagio di nome Copernico. C'è un segreto che nessuno vuole rivelarle: - Devi arrivarci da sola - le rispondono ogni volta che lei chiede. C'è un amore, uno splendido e tenebroso giovane, dalle abitudini e dai comportamenti inspiegabili. Ma c'è anche David. Ossuto e grigio, quanto spietato e violento.



"Luna affascinante stanotte! Qualcuno ci rimetterà la pelle per essersi lasciato sedurre!". La nebbia e il freddo rendono Redlie nervosa e triste e il giaguaro sta cambiando pelle. Gli amici vorrebbero stringere entrambi nel loro abbraccio pieno di calore, ma tutto è confuso, sbagliato. I ricordi per Sean e Redlie sono terribili e poi c'è un diario, e i parenti in Italia, e un misterioso quadro, e ci si mette anche un gruppo di energumeni a complicare le cose. Se si é diversi non si può essere amati. Dunque, chi è il vero mostro? La rivoluzione è solo agli albori. Serve energia straordinaria. Servono tuoni e fulmini!

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