Buongiorno lettori! Come ogni anno per la festa della donna ho preparato un post speciale dedicato a letture impegnate con protagoniste prettamente femminili.
Questo giorno non è nato solo per fare baldoria e festeggiare con le amiche, ma per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.
A questo proposito ho scelto dei romanzi molto forti , storie autobiografiche con protagoniste autentiche che raccontano con audacia le loro terribili esperienze e come coraggiosamente ne sono uscite.
Titolo: Quaranta frustate. La mia ribellione alla legge degli uomini
Autori: Ahmad Al-Hussein Lubna; Kareh Tager Djénane
Dati: 2012, 173 p., brossura
Editore: Piemme (collana Bestseller)
Trama: È un giorno di luglio quando Lubna, una giovane giornalista di Karthoum, viene arrestata dalla polizia in un ristorante. Il suo crimine è aver osato portare i pantaloni, un atto che in Sudan, terra della sharia, è considerato oltraggio alla "moralità pubblica" e come tale va punito con quaranta frustate. Lubna e altre quindici donne, colpevoli dello stesso reato, vengono caricate su una camionetta, picchiate, portate in prigione. Un castigo inflitto ogni anno a migliaia di donne, che subiscono in silenzio. Per vergogna. Ma Lubna non ha nessuna intenzione di tacere. "Possono anche darmi quarantamila frustate, ma io non starò zitta". Non ha paura di sfidare apertamente l'assurda legge degli uomini. Nata in un villaggio povero e tradizionalista, orgogliosa del suo faticoso e quotidiano percorso di emancipazione, ci conduce con il suo cuore di donna nel cuore nero di uno dei paesi più integralisti e misogini di tutto il mondo arabo-musulmano, un paese in cui basta rientrare tardi dal negozio di alimentari per essere marchiata come "prostituta", e la parola di quattro uomini per venire condannata alla lapidazione.
Titolo: Picchiata
Autrice: Binoix Marguerite
Dati: 2007, 210 pagine
Editore: TEA (collana Esperienze)
Trama: Sin dal giorno del matrimonio Marguerite Binoix si trova vittima di un ingranaggio infernale. L'uomo dolce e comprensivo del quale si era innamorata da un giorno all'altro si trasforma in un mostro. Incapace di esprimere i propri sentimenti, Raphaël, il marito, sembra poter manifestare soltanto possesso e frustrazione; incapace di rispettare l'opinione della moglie, le impedisce qualsiasi iniziativa; incapace di discutere, la picchia e le addossa la responsabilità della sua rabbia e dei suoi problemi. Quando lei minaccia di andarsene, lui raddoppia violenze e ricatti. Prigioniera dei sensi di colpa, Marguerite soffre in silenzio. Accusata, controllata, umiliata e offesa, subisce e accetta sperando nonostante tutto che il suo carnefice, prima o poi, possa cambiare. Ma la situazione si aggrava e lei deperisce, fino al giorno in cui, distrutta psicologicamente, cerca di togliersi la vita. Soltanto allora, più di vent'anni dopo il matrimonio, sopravviene la presa di coscienza: il marito è un uomo malato, perverso. Marguerite trova finalmente la forza per rompere il proprio isolamento, entrare in contatto con altre donne maltrattate, tagliare i ponti e raggiungere una libertà conquistata a caro prezzo. Commovente, a volte lacerante, questa testimonianza fa comprendere meglio il silenzio delle vittime e le incoraggia all'azione.
Titolo: Fuggita dalla setta
Autrice: Jessop Carolyn
Dati: 2009
Editore: Piemme
Trama: All’età di 18 anni, Carolyn viene costretta a sposare un cinquantenne esponente di spicco della Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo degli ultimi Giorni, una setta fuoriuscita dal gruppo dei Mormoni. Durante i 17 anni di matrimonio poligamo, coabita in una grande casa con altre 5 mogli e mette al mondo 8 bambini in 15 anni. Vive un’esistenza sottoposta a violenze, abusi psicologici e intimidazioni da parte del marito e della comunità, che le nega qualsiasi diritto di parola e di decisione per sé e la prole. Carolyn sopporta per il bene dei figli. Tenta di proteggerli dalle attenzioni del leader spirituale, Warren Jeffs, un invasato che pretende di sposare ragazze ogni volta più giovani. Quando un giorno viene a scoprire che la figlioletta di 12 anni è stata costretta, a sua insaputa, a trascorrere tre giorni nella casa del capo della comunità, decide che non le rimane altro da fare che prendere i bambini e fuggire. Con l’aiuto di un fratello, scappa una notte con i figli e venti dollari in tasca. Nel 2006 la sua denuncia alla polizia costituirà una prova schiacciante nelle indagini dell’FBI, che porteranno il Governo dello Utah a far arrestare per vari reati Warren Jeffs. Oggi Carolyn vive nello Utah, serena, insieme al suo nuovo compagno e ai suoi bambini.
Titolo: Quali mani asciugheranno le mie lacrime?
Autori: Kamara Mariatu; McClelland Susan
Dati: 2009, 205 pagine
Editore: Sperling & Kupfer (collana Diritti & rovesci)
Trama: Quando in Sierra Leone la guerra civile raggiunge il culmine, la piccola Mariatu ha dodici anni. Da un giorno all'altro le sue giornate spensierate a Magborou, il tranquillo villaggio in cui vive, sono stravolte dalla minaccia rappresentata dai ribelli armati, che incendiano, devastano, torturano e uccidono. Per sottrarsi ai loro attacchi è costretta a cercare rifugio nella boscaglia con la sua famiglia, dove ben presto le provviste iniziano a scarseggiare. Nel disperato tentativo di procurarsi cibo in un villaggio vicino, Mariatu viene sorpresa dagli insorti. Molti di loro sono suoi coetanei, ma non meno spietati degli adulti. I bambini soldato la costringono ad assistere a orrori e violenze inimmaginabili, per poi offrirle la libertà in cambio di un'atroce "punizione". "Quale mano vuoi perdere per prima?" le chiede il capo dei guerriglieri. E il suo machete scende con violenza sui polsi della bambina amputandole entrambe le mani. Miracolosamente Mariatu riesce a mettersi in salvo in un ospedale, dove scoprirà di portare in grembo - lei, così giovane - il frutto di una violenza sessuale. E solo la prima tappa di un lungo cammino che la farà ricongiungere alla sua famiglia in un campo profughi, che la porterà a mendicare per le strade di Freetown, e poi, finalmente, a fuggire dall'inferno per l'intervento di un'organizzazione umanitaria grazie alla quale volerà fino in Canada.
Titolo: 3096 giorni
Autrice: Kampusch Natascha
Dati: 2011, 295 pagine
Editore: Bompiani (collana Overlook)
Trama: Natascha Kampush ha dieci anni quando viene rapita. Troverà la libertà dopo 3096 giorni, oltre otto anni dopo, riuscendo a fuggire dall'appartamento in cui veniva segregata. Il rapitore, disperato per l'abbandono, si suicida. Il loro non era, infatti, un "semplice" rapporto di violenza e sottomissione. Tutta la lunga prigionia alterna momenti di violenza a momenti di tenerezza. Il rapitore vede crescere Natasha, la vede trasformarsi da bambina a ragazza. Le concede a un certo punto di uscire dalla cantina in cui era rinchiusa, per salire nell'appartamento di lui e farsi un bagno, talvolta invitandola nel suo letto per avere affetto e tenerezza, ma poi la picchia e la umilia, arrivando a negarle il cibo. L'atteggiamento dell'uomo (che per altri versi le concede di disegnare, di usare il computer) è simile a quello del mitico Pigmalione, disgustato dalle donne reali e deciso a costruirsene una perfetta con le proprie mani. Il loro lungo rapporto va avanti così per più di otto anni: Natasha riesce evidentemente ad avere un ascendente su di lui, in un rapporto di dipendenza reciproca che gli psichiatri conoscono. Fino a che Natasha, dopo molte riflessioni, decide di "abbandonarlo" e di fuggire, trovando finalmente la libertà e, lentamente, una sua nuova vita. Quasi normale.
Prima di lasciarvi....
BUON OTTO MARZO A TUTTE!
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