Buongiorno lettori! La recensione di oggi è dedicata ad un romanzo made in Italy che mi ha inviato la Giunti.
Un libro breve che contiene interessanti riflessioni e pensieri profondi.
Titolo: Ovunque tu sarai
Autrice: Bocca Fioly
Prezzo: € 12,00
Dati: 2015, 160 pagine
Editore: Giunti Editore (collana A)
Trama: Anita vive da tanti anni a Torino ma è cresciuta sulle Dolomiti, dove il vento soffia sempre e l'aria è fresca, e dove di recente è costretta a tornare spesso per via della terribile malattia di sua mamma, che se la sta portando via velocemente. Per farle sentire tutto il suo amore, Anita scrive ogni sera una email per augurarle la buonanotte, dove però non racconta la verità. Non le dice che il lavoro all'agenzia letteraria non è entusiasmante come pensava, né che il suo fidanzato di lungo corso, Tancredi, è distratto, distante, stolido. Anzi, scrive che stanno programmando le nozze per dare il via a quella famiglia numerosa che Anita ha sempre desiderato. Durante uno dei viaggi in treno, Anita incontra Arun, un ragazzo italocambogiano, scrittore di libri per bambini, al quale basta guardarla negli occhi per leggere tutta la sua tristezza. Un incontro che la colpisce. Ma chi è Arun? Perché, anche se cerca di tenerlo lontano, qualcosa la riporta a lui? È forse questo il regalo che le ha lasciato in eredità sua madre?
La mia opinione: Ovunque tu sarai è un romanzo breve che si legge in poche ore, ma contiene importanti messaggi e profonde riflessioni.
Anita, la protagonista, è una ragazza che da tempo ha perso il gusto della vita.
La monotonia e lo stress della quotidianità l'hanno risucchiata in un vortice da cui non riesce ad uscire.
La notizia della grave malattia della madre la colpisce duramente, proprio in un periodo in cui, il lavoro ripetitivo e senza sbocchi e la relazione piatta e banale con Tancredi, la stanno portando allo sfinimento.
Nel fidanzato, che frequenta da tanti anni, non trova minimamente l'appoggio di cui ha bisogno, per affrontare la terribile notizia.
Senza un briciolo di sensibilità, Tancredi l'abbandona a se stessa, dedicandosi completamente alle sue ambizioni lavorative che lo distaccano sempre di più da lei.
Anita è in balia della negatività quando, durante un viaggio in treno per raggiungere la madre, incontra Arun.
Un ragazzo sensibile e affascinante, dallo sguardo profondo e dal sorriso sincero, che subito riesce a strapparle attenzioni e confidenze, a differenza del fidanzato, freddo e distante.
La presenza di Arun, la sua storia coraggiosa e la sua anima sensibile, bastano a portare il sole nella vita di Anita che si ritrova combattuta come mai prima d' allora.
Sfortunatamente non è tutto oro quello che luccica e Anita non tarderà a scoprire qualcosa su Arun che farà vacillare tutte le sue certezze.
Questo piccolo romanzo ci racconta la vita di una donna, che con la malattia della madre, ha visto crollare il suo mondo e ha perso completamente la fiducia in se stessa, tanto da accontentarsi di una vita mediocre che da troppo tempo le calza stretta.
Il percorso di formazione e crescita della protagonista è notevole, attraverso la conoscenza di Arun e la terribile esperienza familiare, Anita diventerà una persona nuova in grado di prendere decisioni concrete anche se definitive.
La vicenda mi ha fatto riflettere su una delle mie citazioni preferite "Vivi senza scuse e ama senza rimpianti" una frase che racchiude il vero senso della lezione che Anita imparerà dalla sua esperienza.
Lo stile di quest'autrice mi è piaciuto davvero molto. Gli studi e l'esperienza letteraria emergono prepotentemente attraverso le parole, curate in ogni minimo dettaglio.
Ogni frase è significativa, ricca di poesia e sensibilità, una caratteristica che ho amato molto in questo libro.
La scrittrice ha usato un' attenzione particolare nello spiegare il significato dei nomi dei personaggi, un dettaglio che mi ha molto colpito.
La perfezione stilistica però, ha penalizzato un pochino la naturalezza dei personaggi.
Mi spiego meglio.
Molto spesso mi sono trovata ad affrontare discorsi impostati, troppo "perfetti", per essere spontanei e naturali.
Nonostante abbia apprezzato molto sia il personaggio di Anita che di Arum li ho trovati troppo curati per essere realistici.
Una lettura che sostanzialmente non mi ha deluso, anzi mi ha fatto pensare particolarmente alla quotidianità e al destino.
Diciamo che l'ho trovata più adatta ad un momento di riflessione che ad uno di svago.
Non ci sono colpi di scena o suspance, ma è comunque una buona lettura che offre ottimi spunti.
La consiglio per coloro che cercano una lettura profonda, tranquilla e scritta in maniera assolutamente impeccabile.
VALUTAZIONE FINALE: 3 FATINE
Buona lettura
Anita
2 commenti:
Ciao Anita! A me della Giunti sono appena arrivati "Fidati di me" e "Spire di fuoco". Ero indecisa se richiedere questo, ma non mi convinceva del tutto, quindi ho preferito puntare a un altro titolo.
Leggendo la tua recensione penso di aver fatto bene, perché non mi piacciono i libri troppo perfetti/forzati.. mi era successa la stessa cosa con "La discesa dei luminosi", un libro molto carino e ben strutturato, ma troppo finto, per così dire.. non so se sono riuscita a spiegarmi xD
Ti capisco Rowan, anche a me quel libro ha fatto quella strana impressione...
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