Buongiorno lettori! La recensione di oggi è dedicata ad un romanzo sconvolgente e toccante che ci racconta la storia di un ragazzo in fuga dalla Siria alla ricerca di un futuro migliore lontano dalla guerra.
Titolo: Il paese degli addii
Autore: Atia Abawi
Prezzo: € 14,00
Editore: Giunti Editore
Pagine: 256
Trama: È il Destino in persona a narrare la storia di Tareq, un normale adolescente siriano con una famiglia numerosa. Un giorno il suo palazzo viene colpito da una bomba e il ragazzo si ritrova – con gli unici altri due superstiti, suo padre e sua sorella – a dover scappare dal paese. Passando per Raqqa e la Turchia, e incontrando vari compagni di viaggio, tra cui Alexia, una volontaria americana, Tareq affronta con la tenacia e il coraggio dei suoi quindici anni la faticosa ricerca di un posto più sicuro per sua sorella e di un mondo dove ritrovare la speranza.
La mia opinione : Il paese degli addii è un libro che ti tocca nel profondo e possiede il grande potere di aprirti gli occhi facendoti riflettere profondamente sull’umanità.
Tareq è un ragazzo come tanti. Passa il suo tempo con i fratelli e le sorelle, studia e si diverte proprio come qualsiasi adolescente finchè la guerra non irrompe nella sua vita.
L’unica colpa di Tareq è quella di essere nato in Siria, un paese meraviglioso devastato dal conflitto, della quale possiamo percepire l’antica bellezza solo attraverso i nostalgici ricordi dei protagonisti.
Nonostante le difficoltà imposte dal regime violento e dalla guerra Tareq e la sua famiglia riescono a tirare avanti fino al giorno in cui un terribile bombardamento spezza per sempre la loro felicità.
Gli unici superstiti sono Tareq , suo padre e la piccola Susan; di quel caloroso e unito nucleo familiare non rimane più niente soltanto un ricordo che brucia come fuoco.
Cosa trasforma un normale adolescente in un profugo? Il passo è rapido quanto doloroso, Tareq si ritrova su un barcone diretto verso l’Europa in un battito di ciglia.
La paura , il desiderio di vivere e il bisogno di proteggere la sorellina lo spinge a tentare il tutto e per tutto.
Il rischio di annegare, la malvagità degli scafisti, la paura dell’ignoto rappresentano comunque una speranza migliore rispetto a quella di vivere in Siria, dove c’è soltanto morte e sofferenza.
Questo libro è l’avventura di Tareq che sfida la sorte per avere un domani migliore, la stessa storia di tanti migranti che ogni giorno sbarcano in Europa in cerca di salvezza.
Un romanzo che ci parla di grandi valori come l’amicizia, l’amore, la famiglia, la tolleranza e l’altruismo, ma mette anche in evidenza i mali terribili che affliggono l’umanità.
A colpirmi particolarmente è stato il narratore della storia, il Destino , il fattore che determina l’andamento della nostra vita e nonostante le nostre azioni possano cambiarlo gioca un ruolo fondamentale.
Se Tareq fosse nato in Germania, in Italia o in America sicuramente avrebbe avuto una vita diversa e non sarebbe stato costretto ad attraversare il mare scappando dal suo paese distrutto dalla guerra.
Questa visione mi ha fatto molto riflettere su quanto l’esistenza possa essere diversa in base al luogo in cui nasciamo e quanto il destino abbia valore.
Una lettura che mi ha fatto emozionare e commuovere davanti alle terribili sofferenze patite dai migranti colpevoli di essere al centro di un conflitto che non possono controllare.
Leggere questo romanzo aiuta ad immedesimarsi in una situazione attuale che coinvolge anche l’Italia è che troppo spesso viene valutata con superficialità e con profonda ignoranza.
Inoltre, ha il potere di mostrarci le persone per quello che sono realmente, esseri umani come noi che solo con l’amore e la solidarietà possono sopravvivere.
VALUTAZIONE FINALE :
Buona lettura
Anita
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