MINI SCHEDA DEL FILM :
UNDERWORLD - IL RISVEGLIO
Underworld: Awakening
Mans Marlind
Bjorn Stein
John Hlavin, J. Michael Straczynski, Len Wiseman, Allison Burnett
Kate Beckinsale
Stephen Rea
Sandrine Holt
India Eisley
Screen Gems
Lakeshore Entertainment
Saturn Films
Sketch Films
UW4 Productions
20 Gennaio 2012
20 Gennaio 2012
Nativo
PRIMA RECENSIONE TROVATA SUL WEB :
Parecchie attrici rimangono legate a personaggi virili e saghe
d'azione spinta, poche riescono a lasciare il segno e darsi davvero alla
causa. Kate Beckinsale appartiene a quest'ultima categoria (di cui Sigourney Weaver è la regina e Milla Jovovich la grande erede).
La saga di Underworld l'ha persa per un capitolo, il
terzo, che agendo da prequel ha fatto ordine nell'intricata trama
narrando dietro le quinte, motivazioni e svolgimenti di alcuni momenti
nell'origine del conflitto tra Vampiri e Lycann, e ora la ritrova,
quarantenne, inguainata nel latex nero nel capitolo più secco e
asciutto. E dà il suo meglio. Il successo e la forza di questa saga ha
di certo molto a che vedere con l'incrocio della tematica e della
tempistica (unire, in questi anni, lupi mannari e vampiri ha del
geniale), ma senza Kate Beckinsale e con lei il grande Michael Sheen a dare credibilità e vera epica, Underworld sarebbe rimasta serie B.
In questo quarto film si torna al presente per pochi minuti e poi si fa un salto di 12 anni in un futuro in cui tutto è alla luce del sole (si fa per dire), la guerra tra le creature ancestrali è fatto noto anche dalla popolazione di città.
In questo quarto film si torna al presente per pochi minuti e poi si fa un salto di 12 anni in un futuro in cui tutto è alla luce del sole (si fa per dire), la guerra tra le creature ancestrali è fatto noto anche dalla popolazione di città.
Con una fusione imprevedibile e davvero funzionale con l'estetica, la color correction e un certo mood visti in Daybreakers,
stavolta i vampiri sono la parte proba del conflitto e i lycan smettono
di essere la metafora della ribellione del proletariato (idea che aveva
raggiunto la massima vetta espressiva nel terzo film). Adesso
l'aristocrazia succhiasangue non è più tale, non ha il potere, vive
nelle fogne mentre i lupi si sono abilmente mescolati con la razza
umana. Insomma i licantropi hanno messo su un'azienda, si sono fatti
degli amici, si sono messi una cravatta e mangiano con le posate. Ora
hanno dipendenti (licantropi), uffici, laboratori e provette.
La guerra diventa chimico/farmacologica e alle motivazioni personali
che già spingevano Selen se ne aggiunge una nuova. Come tutte le eroine
virili (da Ripley di Alien in poi) di mezzo c'è un figlio non cercato.
Il principale artefice della saga cinematografica, Len Wiseman, rimane un passo indietro alla sola sceneggiatura e vengono promossi registi Måns Mårlind e Björn Stein, duo svedese presentatosi ad Hollywood con il risibile Shelter.
Il principale artefice della saga cinematografica, Len Wiseman, rimane un passo indietro alla sola sceneggiatura e vengono promossi registi Måns Mårlind e Björn Stein, duo svedese presentatosi ad Hollywood con il risibile Shelter.
E' dunque una grande sorpresa che Underworld: il risveglio sia uno dei film più compatti della saga. Pur mancando di componenti strutturali determinanti (non c'è Michael Sheen,
la trama non ha il grande respiro dell'epica millenaria, del
sentimentalismo ottocentesco, nè il fascino delle maledizioni antiche) è
innegabile come, arrivati al quarto film, la produzione sia riuscita a
trovare il modo di continuare una narrazione con un senso, una logica e
un certo afflato. In tutto ciò si inserisce il duo svedese che dirige
con passo svelto, senza velleità e con grande coscienza di quale sia
l'obiettivo della saga. Non certo il cinema di soli botti e spari (ma
anche!) quanto un'idea di avventura e azione molto moderna (tutto
passaggi dal ralenti alle accelerazioni) che recuperi quanto deve delle
atmosfere gotiche. In più non guasta un 3D vero, ripeto: vero! Non solo
nativo (cioè girato e non postprodotto) ma anche pensato che vale anche
di più. Un vero gioiellino tecnico.
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