sabato 18 marzo 2017

LA MIA OPINIONE SU: L'OTTICO DI LAMPEDUSA DI EMMA JANE KIRBY

Buonasera lettori! La recensione di oggi è dedicata ad un romanzo sconvolgente e molto profondo che attraverso una terribile tragedia ci racconta la realtà dell'immigrazione in Italia. 

Titolo: L' ottico di Lampedusa
Autore: Kirby Emma-Jane
Prezzo:€ 14,90 
Editore:Salani
Dati: 2017, 208 pagine
Trama: Carmine di mestiere fa l’ottico, ha cinquant’anni e vive sull’isola di Lampedusa. Ha scelto di vivere nella meravigliosa isola incastonata nel Mediterraneo per la sua pace, per il mare bellissimo, blu cobalto, in cui nuotano i delfini. Carmine potrebbe essere ognuno di noi: ha la sua vita, si preoccupa del futuro dei figli ormai grandi, si tiene in forma facendo jogging, ha un’attività ormai avviata, degli amici, insomma una vita tranquilla e solida nella calma di questa terra tra la Sicilia e l’Africa. Sì, certo, anche qui qualcosa è cambiato, i turisti, i resti dei barconi abbandonati, i sacchetti di plastica che svolazzano, quei gruppetti di africani che vede camminare stancamente sulle strade dell’isola, autobus che ormai quasi ogni giorno escono dal porto stipati di migranti appena sbarcati, e poi tv e giornali traboccano di notizie di annegamenti e naufragi. Meglio non pensarci. Ma quel 3 ottobre del 2013 Carmine esce in barca con i suoi amici, a pescare e godersi il mare d’autunno, e all’improvviso si ritrova calato in quella realtà sino ad allora così lontana. In otto, con un solo salvagente recuperano quarantasette naufraghi, e la loro vita e quella dei salvati non sarà mai più la stessa. Tutti gli altri sono morti. Questo romanzo non è solo il racconto intenso e indimenticabile del risveglio di una coscienza, ma anche una testimonianza toccante che riesce a evitare la retorica e l’invettiva riportando il problema dei migranti, senza banalizzarlo, alle sue dimensioni umanitarie, e che chiarisce la situazione di una crisi tuttora in corso, culminata in una del­le più imponenti migrazioni di massa della storia dell’umanità.
La mia opinione: Ho conosciuto questo romanzo grazie alla Salani che mi ha dato l’opportunità di leggerlo ed entrare a contatto con una realtà a noi molto vicina , ma che purtroppo non conosciamo adeguatamente.
L’ottico di Lampedusa è la storia vera, raccontata in terza persona, da un abitante della città di Lampedusa a cui l’arrivo dei migranti ha letteralmente cambiato la vita.
Lui era un cittadino come tanti in Italia. Non si meravigliava più degli arrivi di tante persone dalle coste africane, non s’interessava al loro destino anzi si concentrava di più sull’impatto che gli sbarchi avevano sul suo Paese.
Tutto cambia quando durante un’uscita in barca con degli amici, a largo della costa, sente delle grida venire dall’acqua.
Un intero barcone è affondato con centinaia di persone a bordo, comprese donne e bambini. Il mare era letteralmente invaso da cadaveri ed esseri umani che ancora lottavano per sopravvivere.
Insieme alla moglie e ai suoi amici l’ottico è riuscito a salvare solo una cinquantina di persone mentre in mare ce n’erano almeno cinquecento.
La tragedia ha avuto un impatto enorme sulla quotidianità dell’uomo.  L’incubo di tutte quelle persone spaventate che non è riuscito a salvare lo tormenta ogni notte, per non parlare di tutte quelle che stanno affrontando lo stesso calvario.
Questo romanzo non ci racconta solo una terribile tragedia, ma ci mostra il lato umano dell’immigrazione, quello più importante, ma anche più nascosto.
Come pezzi di un macabro puzzle Carmine ricostruisce le vite di persone scappate da una guerra civile e da una terribile dittatura militare che hanno affrontato l’inferno pur di sopravvivere, ma invece di calore e conforto hanno trovato solo ostilità e dolore.
Questa storia parla soltanto di umanità e di solidarietà, non  di politica o di economia, ed è una testimonianza profonda ed emozionante, perfetta per fare luce su una situazione attuale estremamente complessa.
Lo stile è semplice e scorrevole, la narrazione in terza persona non mi è piaciuta molto perché risulta impersonale, ma quello che emerge da questo libro è un messaggio talmente importante che surclassa qualsiasi altro dettaglio.
Lo consiglio per chi ha bisogno di una lettura moralmente impegnativa e per chi vuole conoscere meglio la situazione dei migranti.


VALUTAZIONE FINALE: 3 FATINE E MEZZO.
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Buona lettura
Anita

2 commenti:

Chiara Ropolo ha detto...

di questo argomento ho letto Le tartarughe tornano sempre e ho avuto più o meno le stesse tue sensazioni

Anita Blake ha detto...

Mi fa piacere che abbiamo avuto le stesse impressioni. Diciamo che a livello stilistico poteva essere scritto meglio, ma il messaggio e il tema sono davvero importanti e credo che ognuno di noi dovrebbe affrontarli per conoscere al meglio la situazione.